Grani antichi, agricoltura e sviluppo del territorio
Sabato 5 settembre, presso la Real Casina di Caccia di Ficuzza, ad iniziativa del Comune di Corleone, del Rotary e dell’Associazione “Terra è vita”, sulla coltivazione del grano duro e dei costi di produzione rapportati agli attuali prezzi di mercato.
Data:
9 Settembre 2020
Sabato 5 settembre, presso la Real Casina di Caccia di Ficuzza, ad iniziativa del Comune di Corleone, del Rotary e dell’Associazione “Terra è vita”, sulla coltivazione del grano duro e dei costi di produzione rapportati agli attuali prezzi di mercato. Come è noto, il territorio del Corleonese ha un’ottima vocazione cerealicola, ma l’andamento del mercato del grano duro negli ultimi decenni ha portato molte aziende agricole ad abbandonare la produzione di cereali e, nel peggiore dei casi, ad interrompere la coltivazione dei fondi, con ripercussioni anche di carattere ambientale sull’assetto idrogeologico del territorio.
All’evento hanno partecipato l’ingegnere Angelo Labruzzo, attuale presidente del Rotary Club di Corleone, diversi rappresentanti regionali dell’Associazione Rotary Club, l’On. Salvatore Placenti, già componente delle commissioni Ambiente e territorio e Attività produttive dell’Ars, nonché vice presidente della commissione Bilancio, Pino D’Angelo, presidente dell’Associazione “Terra è Vita” che da circa dieci anni conduce una battaglia contro la mancata valorizzazione economica del grano duro siciliano, Dario Cartabellotta, Dirigente Generale del Dipartimento regionale dell’Agricoltura, alcuni amministratori del Comune di Corleone, aziende agricole e diversi portatori di interesse.
Durante la sua relazione introduttiva, il sindaco ha invitato i relatori a essere pragmatici e a cercare di immaginare un percorso che possa far superare l’attuale stallo economico del settore cerealicolo, evidenziando come la città di Corleone potrebbe avere un ruolo rilevante nel condurre una strategia che tenga conto delle tradizioni e delle caratteristiche del territorio.
Le varie relazioni tenute dall’ingegnere Labruzzo, dall’On. Placenti, dal signor D’Angelo e dall’assessore comunale per l’Ambiente e il Territorio Luca Gazzara, hanno fatto emergere il bisogno di valorizzare il prodotto attraverso sistemi di certificazione di qualità come il marchio Qualità Sicura posto in essere dall’attuale Amministrazione regionale, ma anche la necessità di rivedere gli strumenti di programmazione comunitaria, PSR in testa, dimostratosi non all’altezza delle aspettative dei produttori.
Il dottor Cartabellotta ha evidenziato come l’identità siciliana, la sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni popolari possono essere un valido strumento di marketing nella competizione internazionale del mercato del grano duro.
Il sindaco Nicolosi ha chiuso i lavori proponendo la creazione di un gruppo di lavoro per analizzare le criticità e lanciare delle proposte concrete.
Ultimo aggiornamento
12 Settembre 2020, 15:11