Museo Pippo Rizzo

ISTITUZIONE MUSEO CIVICO Il Museo Civico di Corleone è nato nel 1991.

ISTITUZIONE MUSEO CIVICO

Il Museo Civico di Corleone è nato nel 1991. Quell’anno, il Comune di Corleone acquistava dalla famiglia Provenzano l’immobile sito in via Orfanotrofio, nel centro storico cittadino. L’edificio risale alla metà del XIX secolo e presenta i caratteri architettonici di un’edilizia alto-borghese sette-ottocentesca tipica dell’epoca. Gli ambienti interni sono tutti con volta a cuscino decorati con stucchi e dipinti e pavimenti in maiolica.

PIETRA MILIARE

Il pezzo più pregiato e storicamente unico in Sicilia è sicuramente il “Miliarium”, la “pietra miliare” che riporta l’epigrafe di Aurelio Cotta Console e l’iscrizione LVII, la distanza in miglia da Agrigento. La pietra era collocata sulla strada consolare romana Palermo-Agrigento. Tale reperto è stato recuperato nel 1954 da Giovanni Valenti e, nel 1991, è stato annesso alla collezione civica.

REPERTI GEOLOGICI E PALEONTOLOGICI

I reperti fossili (alcuni unici al mondo) provengono da Pizzo Nicolosi, Madonna del Malpasso e Giammaria. Sono costituiti da denti, vertebre e placche di squalo (Madonna del Malpasso), ammoniti (Pizzo Nicolosi) e fossili di vario tipo di acqua dolce. Molto importanti i reperti paleontologici costituiti da denti di iena e ossa di cervo da grotta Favarotte, nel territorio di Giuliana, denti di bue (contrada Castro) e corna di cervo (Spolentino).

REPERTI DEL PALEOLITICO SUPERIORE E MESOLITICO

Molti strumenti si identificano nella tipologia epigravettiana ritrovati lungo le sponde del Belice Sinistro, in contrada Muranna. Cospicua la manifattura di microliti tra cui spicca il trapezio o armatura a tranchant trasversale ottenuta con la tecnica del microbulino.

REPERTI DEL NEOLITICO

I pezzi più importanti sono quelli provenienti dalla Grotta Cutrupia presso Pizzo Nicolosi, costituiti da frammenti di ceramica stentinelliana e da un punteruolo in osso di ovino. Nella Grotta Favarotte è stata ritrovata la ceramica di colore rosso lucido con ansa a rocchetto attribuibile alla cultura di Diana (Neolitico superiore 3.500-2.500 a. C.) e frammenti vari pertinenti alle culture della stessa epoca, nonché interessanti frammenti ceramici provenienti dal villaggio preistorico di Contrada Giacomobello alle pendici di Montagna Vecchia.

Ultimo aggiornamento

27 Dicembre 2019, 17:12

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