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Museo Civico
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Orario
di Apertura
Tutti i giorni dalle ore 9,30 alle 13,00 e dalle
15,30 alle 19,30
escluso la domenica pomeriggio
Tel. 0918463918
Direttore Angelo Vintaloro
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Il Museo Civico
di Corleone è stato istituito nel 1991
pertanto si ringraziano i Sindaci, i Commissari
Straordinari e gli Assessori comunali alla Cultura
che si sono succeduti alle guide di quest'importante
iniziativa. Si ringrazia inoltre la Soprintendenza
di Palermo nelle persone della Dott.ssa Carmela
Angela Di Stefano, Dott.ssa Francesca Spatafora,
Dott. Sebastiano Tusa e gli assistenti Nicola
Ducato e Antonella Testa per la fattiva collaborazione
e vigilanza accordataci. Si ringrazia la baronessa
Valenti Cammarata Maria Carolina,per la donazione
del Miliare
Romano, nonché tutti gli altri donatori
che hanno arricchito la collezione civica. Ha
al suo interno il " Centro Siciliano di Preistoria
e Protostoria", il cui Direttore è
il Dott. Sebastiano Tusa e Vice Direttore Angelo
Vintaloro, il "Centro Siciliano di Archeologia
e Topografia Medievale" il cui Direttore
è il Dott. Ferdinando Maurici e il "Laboratorio
di Archeologia Preistorica".Ha organizzato
il "I° Congresso Internazionale di Preistoria
e Protostoria Siciliane" nel 1997, a Corleone
(PA), di cui sta curando gli atti.
Ha organizzato il "I° Congresso Internazionale
di Archeologia Bizantina in Sicilia" nel
1998, a Corleone (PA), di cui sta curando gli
atti. |
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ISTITUZIONE
MUSEO CIVICO |
Il Museo Civico
di Corleone è di recentissima costituzione.
Nel 1991 il Comune di Corleone acquistava dalla
famiglia Provenzano, l immobile sito in via Orfanotrofio,
nel centro storico cittadino.L'edificio risale
alla metà del XIX secolo e presenta i caratteri
architettonici di un'edilizia alto-borghese sette-ottocentesca
tipica dell'epoca. Gli ambienti interni sono tutti
con volta a cuscino decorati con stucchi e dipinti
e pavimenti in maiolica. |
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PIETRA
MILIARE |
Il pezzo più
pregiato, e storicamente unico in Sicilia è
sicuramente il "Miliarium", riportante
l'epigrafe di Aurelio Cotta Console ed il LVII
distanza in miglia da Agrigento, in quanto era
posto lungo la strada consolare romana Palermo-Agrigento.
Tale reperto è stato recuperato nel 1954
da Giovanni Valenti e nel 1991, dietro interessamento,
è stato annesso alla collezione civica,
costituendo il primo reperto della stessa. |
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REPERTI
GEOLOGICI E PALEONTOLOGICI |
I reperti fossili
(alcuni unici al mondo) provengono da Pizzo Nicolosi,
Madonna del Malpasso e Giammaria Sono costituiti
da denti, vertebre e placche di squalo (Madonna
del Malpasso), ammoniti (Pizzo Nicolosi) e fossili
di vario tipo di acqua dolce. Molto importanti
i reperti paleontologici costituiti da denti di
jena e ossa di cervo da grotta Favarotte in territorio
di Giuliana, denti di bue (contrada Castro) e
corna di cervo (Spolentino). |
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REPERTI
DEL PALEOLITICO SUPERIORE E MESOLITICO |
Molti strumenti
si identificano nella tipologia Epigravettiana
ritrovati lungo le sponde del Belice Sinistro,
in contrada Muranna. Cospicua la manifattura di
microliti tra cui spicca il trapezio o armatura
a tranchant trasversale ottenuta con la tecnica
del microbulino. |
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REPERTI
DEL NEOLITICO |
I pezzi più
importanti sono quelli provenienti dalla Grotta
Cutrupia presso Pizzo Nicolosi, costituiti da
frammenti di ceramica stentinelliana e da un punteruolo
in osso di ovino. Nonchè da Grotta Favarotte,dove
è stata ritrovata la ceramica di colore
rosso lucido con ansa a rocchetto attribuibile
alla cultura di Diana (Neolitico superiore 3500-2500
a. C.) e frammenti vari pertinenti alle culture
della stessa epoca, nonché interessanti
frammenti ceramici provenienti dal villaggio preistorico
di Contrada Giacomobello alle pendici di Montagna
Vecchia. |
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REPERTI
DELL'ENEOLITICO |
 E'
presente nei siti di Pizzo Pietralunga, Giacomobello,
Parodi, Grotta Favarotte, Cozzo Pernice e Spina,
con vari frammenti ceramici in prevalenza della
Cultura di Serraferlicchio, (2300-2150 a C), con
il pendente litico proveniente da contrada Spina
e le varie lame e punte in selce e ossidiana Ceramica
dell'eneolitico finale attribuibili alla cultura
del Malpasso, proviene da Fiume Pietralunga, Pizzo
Pietralunga, Grotta Cutrupia, Grotta Salerno,
e Montagna Vecchia. Discorso a parte merita la
cultura del Campaniforme, fortemente presente
nel Corleonese e nello Jato, con la tipica decorazione
a bande orizzontali con la tecnica del pointillè.
Di rilievo un peso premonetale in bronzo proveniente
da Grotta Favarotte. |
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REPERTI
DELL'ETA' DEL BRONZO |
Il reperto più
importante è sicuramente la ciotola carenata,
attribuibile alla cultura di Rodì - Tindari
- Vallelunga (1900-1400 a. C.) proveniente dal
sito di Montagna Vecchia, mentre sono molto importanti
i frammenti ceramici provenienti da vari siti
"orbitanti" attorno agli insediamenti
egemoni di Montagna Vecchia, Monte Arcivocalotto
e Contrada Muranna, tra cui spicca l'insediamento
Castellucciano di Contrada Caputo, poco distante
dall'abitato corleonese. |
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REPERTI
DELL'ETA' DEL FERRO |
Di rilievo la
ceramica "Elima", a cerchi concentrici
tremolanti provenienti da Montagna Vecchia, nonchè
la ceramica protostorica di contrada Poira, Pizzo
Spolentino e Pizzo Nicolosi risalenti al X-VIII
secolo a. C.. Bellissimo il flauto in osso inciso
proveniente dalla zona dello Jato. |
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REPERTI
DI PERIODO GRECO CLASSICO |
 Di
rilievo la Kylix ed il Lekhythos, a figure rosse,
provenienti dalla necropoli di Montagna Vecchia
risalenti al V-IV secolo a. C.. Molto importanti
i vaghi in ambra e pasta vitrea, il guttus ed
alcuni piattini a vernice nera, oltre ad una serie
monetale bronzea, di Agrigento, Entella e Gela,
provenienti da Montagna Vecchi |
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REPERTI
DI PERIODO ELLENISTICO-ROMANO |
 Importantissime
le statuette fittili (III-I secolo a. C.) tra
cui spiccano il dio Bes ed una Venere al bagno
nonchè le tracce di policromia presenti
ancora in un paio di esse. Unico nel suo genere
il manufatto in osso raffigurante, probabilmente,
una barchetta, proveniente da Pizzo Nicolosi.
Molto rilevante la ceramica di tipo sigillata
Italica ed Africana, tra cui spicca quella proveniente
da Contrada Strasatto; il piatto a vernice nera
con occhione centrale e palmette impresse, proveniente
da Pizzo Nicolosi; le bottiglie in vetro provenienti,
probabilmente, da Contrada Carrubba; le lucerne
di Contrada Bisagna; il Grande Mosaico di Contrada
Muranna; le Monete puniche bronzee provenienti
da Pizzo Nicolosi, S. Elena, Ciccotta, Strasatto
e Muranna. |
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REPERTI
D PERIODO MEDIEVALE |
Di primaria
importanza il gettone in pasta vitrea, i frammenti
ceramici invetriati di colore verde, con solcature
incise e raffigurazioni zoomorfe stilizzate, le
monete del periodo di Guglielmo Il, Enrico VI
e Costanza nonchè di Federico II, ed alcuni
denari Aragonesi (XI-XV secolo d. C.) |
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REPERTI
DI EPOCA STORICA |
Di questo periodo
esiste una sciabola, dell'esercito piemontese
del 1848, "riciclata" dall'esercito
garibaldino per la famosa spedizione dei Mille
del 1860. Bellissima l'uniforme garibaldina, con
relative armi, del Soldato Cetrano. |
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SEZIONE
ETNO-ANTROPOLOGICA |
La civiltà
contadina occupa un posto di rilievo all'interno
del Museo Civico. E' costituita dal ciclo del
grano, della pastorizia e della tessitura, nonchè
da molto materiale di uso domestico. Gli aratri,
le selle e i tridenti, oltre alla "Ruota"
dell'ex Orfanotrofio ed ai vecchi estintori a
polvere ed ai "Criva" con corde in budello,
rappresentano i pezzi più pregiati di un'epoca
ormai scomparsa, ma sempre nei nostri ricordi
più belli e commoventi. |
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CAMPI
DI RICERCA 1992-94 SUL SITO DI MONTAGNA VECCHIA
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Sul sito di
Montagna Vecchia sono state effettuati due "Campi
di Ricerca Archeologica" nel 1992 e nel 1994,
guidati dall'Archeoclub in collaborazione con
il Comune di Corleone, e sotto la vigilanza della
sezione archeologica della Soprintendenza di Palermo.
I risultati sono stati eccezionali. Evidenziate
le cinte murarie interne ed esterne dell'insediamento;
perimetrato l'enorme Castello Medievale; individuati
e ripuliti alcuni edifici pubblici e privati,
nonchè sono stati rimossi i detriti di
una tomba del periodo Greco, all'interno della
necropoli. |
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