Grimaldi agli studenti: “Il mio film vi racconterà chi era Mattarella”

Uscirà tra la fine febbraio e i primi di marzo “Il delitto Mattarella”, il film di Aurelio Grimaldi sulla storia del presidente della Regione Siciliana ucciso dalla mafia 40 anni fa.

Data:
13 Gennaio 2020

Grimaldi agli studenti: “Il mio film vi racconterà chi era Mattarella”

Uscirà tra la fine febbraio e i primi di marzo “Il delitto Mattarella”, il film di Aurelio Grimaldi sulla storia del presidente della Regione Siciliana ucciso dalla mafia 40 anni fa. Oggi, in anteprima a Corleone, sono state proiettate alcune scene della pellicola che, oltre che a Palermo e a Castellammare del Golfo, è stata girata in città. L’occasione è stata una giornata in memoria di Mattarella organizzata dal Comune insieme all’istituto superiore “Don Giovanni Colletto”. L’amministrazione comunale organizzerà una proiezione speciale per le scuole e una per la cittadinanza.

L’incontro “Corleone ricorda Mattarella”, aperto dal dirigente scolastico Natalia Scalisi, è stato moderato da Dino Paternostro, direttore di “Città Nuove Corleone”. “Quanti uomini uccisi dalla mafia commemoriamo in Sicilia – ha commentato il giornalista -. Come sarebbe stata la nostra terra se Mattarella, con le sue ‘carte in regola’, avesse continuato a governare? Lo ricordiamo con tre protagonisti d’eccezione: il sindaco Nicolosi, che ha collaborato con lui; Pierluigi Basile, che ha scritto la prima biografia; e con Grimaldi, che ha avuto il coraggio di fare un film su Mattarella”.

A marzo dello scorso anno, Grimaldi e la sua troupe hanno girato per una settimana a Corleone, scegliendo varie locations, da piazza Garibaldi agli interni del palazzo comunale, dal Centro di documentazione sulle mafie e del movimento antimafia (Cidma) fino all’Aula consiliare “Bernardino Verro”. Moltissime le comparse locali che hanno preso parte al film. “E’ stata una settimana umanamente bellissima – ha raccontato Grimaldi stamani alla platea di studenti e autorità civili e militari -. Fare cinema è una fatica pazzesca. Come diceva un famoso regista, fare cinema è risolvere problemi. Il risultato però è straordinario. Il giudizio su Mattarella non ve lo darò io, ma il film”.

Le due scene che sono state proiettate in anteprima narrano due momenti forti della vicenda di Mattarella: un’importante incontro con Pio La Torre e la presa di distanza da un segretario generale restìo ad adeguarsi alla nuova impronta che il presidente voleva dare, quella della legalità e della trasparenza. “La scena con La Torre mi dà sempre i brividi – ha confessato il regista – perché entrambi sono stati barbaramente uccisi”.

Per la sceneggiatura del film, è stata utilizzata anche la biografia di Piersanti Mattarella scritta da Pierluigi Basile, insegnante di storia di San Giuseppe Jato. “Emerge un democristiano diverso – ha detto -. Fare politica per lui era vocazione e programmazione. Quando diventa presidente della Regione scopre un sistema di appalti truccati e non esita a cacciare il suo assessore ai Lavori pubblici. Sapeva di giocare con la sua vita, ma non si tirò indietro”.

Il sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi, è stato un collaboratore di Mattarella. Ha avuto così modo di conoscerlo e apprezzarlo come politico e come uomo. “E’ un onore per Corleone occuparsi di Piersanti Mattarella – ha affermato -, assumerlo come esempio di vita. Lo conobbi intorno al 1963. Si opponeva al malaffare e alla mafia, in particolare nel settore degli appalti. Era a rischio, lo sapeva e non si è fermato. Riuscire a fare bene le cose a cui si è preposti vuol dire favorire lo sviluppo. Il rispetto delle regole è la premessa per poter far bene. Speriamo che l’esempio di Piersanti Mattarella porti piena luce su questa città”.

Alla fine dell’incontro al liceo “Don Giovanni Colletto”, è giunta la notizia che gli agenti del commissariato di polizia di Corleone, diretto dal vice questore Filippo Calì, hanno terminato le indagini sulll’imbrattamento del busto di Bernardino Verro, avvenuto il 18 dicembre scorso in piazza Nascè. Due giovani fratelli incensurati, sono stati denunciati. Il busto bronzeo, dedicato al sindaco socialista ucciso dalla mafia e realizzato dallo scultore corleonese Biagio Governali, era stato sporcato con acqua e farina. L’amministrazione comunale aveva quindi sporto denuncia. “Siamo compiaciuti del risultato ottenuto dalla polizia”, chiosa il sindaco Nicolosi.

Ultimo aggiornamento

22 Gennaio 2020, 15:14

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